PALERMO. La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti di Palermo, a seguito di un lungo e complesso iter processuale, ha riconosciuto la responsabilità per danno erariale nei confronti del Consorzio Asi di Agrigento - nel frattempo posto in liquidazione - a carico di Stefano Catuara, presidente dell'ente dal 2006 al 2012, di Antonino Casesa, direttore generale dell'ente nominato dallo stesso Catuara, e di Rosario Gibilaro, dirigente responsabile contabile del Consorzio. A seguito delle denunce presentate alle autorità giudiziarie nel corso della gestione commissariale del Consorzio Asi di Agrigento nel 2012 da parte di Alfonso Cicero, attuale presidente dell'Irsap, e delle successive indagini condotte dalla guardia di finanza, la Corte dei Conti ha sentenziato che Catuara, nel periodo in cui ha svolto le funzioni pubbliche alle quali era stato preposto, ha percepito - oltre quelli normalmente spettanti - compensi illegittimi per la carica ricoperta con il «raddoppio delle indennità riconosciute al Presidente», come scrivono i giudici contabili. «Gli ex vertici del Consorzio Asi di Agrigento - dichiara il presidente dell'Irsap Alfonso Cicero - gestivano il denaro pubblico come se fosse una 'cosa loro'. Una gestione caratterizzata da ripetuti e gravi illeciti, marcata da modi 'prepotenti' e sfacciati nel perpetrare numerosi abusi, come già acclarati anche nei procedimenti penali in corso innanzi al Gup del tribunale di Agrigento, per i reati di abuso d'ufficio, peculato e truffa. Un 'sistema organizzato' - continua Cicero - in cui diversi soggetti avevano 'ruoli', vantaggi economici e 'carriere illecite, a tutto danno delle imprese e del territorio».