Agrigento

Martedì 07 Maggio 2024

Immigrazione, cresce l'allarme nell'Agrigentino

AGRIGENTO. Il "tassista", nei tempi di magra ossia quando gli affari andavano male, si offriva spontaneamente presentandosi nelle vicinanze di "villa Sikania" a Siculiana. Ai migranti ospiti, con tanto di tariffario ben prestabilito, venivano illustrate le "strade di fuga" per arrivare a Roma o a Milano. E se il migrante aveva soldi da "investire" veniva messo in contatto con chi, poi, gli avrebbe tracciato le strade da percorrere per giungere in Germania, Svezia o Finlandia. Nella maggior parte dei casi - secondo quanto ha portato alla luce l'inchiesta "Glauco 2" della Dda di Palermo e delle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo - erano, invece, proprio i migranti che a Lampedusa e a Siculiana arrivavano già con i numeri di telefono degli uomini "tassisti" da contattare. Ad Agrigento, nel centro storico, la presunta organizzazione di trafficanti di esseri umani aveva anche delle abitazioni a disposizione. Case, nella zona di via Duomo, ma non soltanto, che venivano talvolta aperte ai migranti in fuga dai connazionali che davano ospitalità e rifugio temporaneo. La fuga dal centro d'accoglienza di Siculiana, l'eventuale ospitalità ad Agrigento e l'utilizzo degli autobus per arrivare a Roma aveva però un costo: una spesa oscillante dai 250 e ai mille euro, a seconda, naturalmente, del tipo di "servizio" offerto. Perché viaggiare in autobus aveva un costo. Un altro, invece, se si sceglieva di scappare con una macchina. E la spesa lievitava ancora se gli "amici" garantivano anche documenti di identità di comodo.

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