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Assalto alla caserma di Favara, scarcerati i tre immigrati

Gli extracomunitari avevano protestato per ottenere in breve tempo lo status di rifugiato politico e contro il trasferimento

FAVARA. Arresti convalidati per i tre nigeriani che venerdì scorso hanno avuto un corpo a corpo con i carabinieri della Tenenza di via Olanda non accettando il trasferimento in un'altra comunità gestita dalla "Omnia Accademy" nel territorio di Canicattì e non gradendo la lungaggine in ordine alla concessione dello status di rifugiati. Al termine del giudizio per direttissima, il giudice del Tribunale di Agrigento Michele Contini ha disposto la loro scarcerazione (per un giorno sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza delle caserme di Porto Empedocle e Raffadali) vincolandoli, però, all'obbligo della dimora a Favara.

L'"assalto" al presidio militare ha avuto un notevole risalto mediatico tanto che anche le televisioni nazionali ne hanno parlato. La questione dell'immigrazione tiene banco alimentata da un dibattito, soprattutto politico, che divide l'Italia. Il gruppo di extracomunitari che venerdì mattina ha veementemente protestato davanti ai cancelli della caserma era ospite del centro "Sprar" di contrada Poggio di Conte in una struttura un tempo adibita a ristorante. Con i tre nigeriani arrestati, sono stati denunciati altri 7 migrantiprovenienti dalla Somalia, dal Senegal e dal Ghana, tutti resisi responsabili dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata. Rimessi in libertà ieri pomeriggio, i tre, due ventiduenni e un trentaseienne, sono stati accompagnati presso la struttura finora occupata.

 

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