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Agrigento, carcere duro per il boss Messina dopo 16 anni di reclusione

Possibile che alla base della decisione del Guardasigilli, sollecitata dalla Dda di Palermo, ci siano dei contatti epistolari "pericolosi" o "sospetti" con i familiari

AGRIGENTO. Dopo sedici anni di reclusione ininterrotta il boss Salvatore Messina finisce al 41 bis. Il provvedimento che impone al quarantacinquenne fratello di Gerlandino il regime del "carcere duro" è stato firmato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e ancora non se ne conoscono le motivazioni.

Nelle scorse ore il boss ergastolano, condannato al carcere a vita nel maxi processo Akragas, ha ricevuto la notifica nel carcere di Oristano dove è detenuto. Il tempo di fare le valigie e in pochi giorni sarà trasferito in un carcere attrezzato per il "41 bis" che prevede delle ulteriori limitazioni nei contatti con l'esterno e con gli altri detenuti, la censura sulla posta e la riduzione dei colloqui con i familiari. Possibile che alla base della decisione del Guardasigilli, sollecitata dalla Dda di Palermo, ci siano dei contatti epistolari "pericolosi" o "sospetti" con i familiari. Altri due fratelli sono già da tempo in regime di 41 bis.

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