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Agrigento, due rinvii a giudizio per la tragica morte di Chiara La Mendola

La buca di via Cavaleri Magazzeni dove la giovane finì con la moto non sarebbe stata riparata nonostante le segnalazioni fossero iniziate un anno prima

AGRIGENTO. La buca sul manto stradale del viale Cavaleri Magazzeni sarebbe stata presente da almeno un anno e nonostante le numerose segnalazioni nessuno l’avrebbe tolta né avrebbe collocato una transenna per segnalare il pericolo: sarà il giudice monocratico Giuseppe Miceli a decidere se il dirigente dell’Utc Giuseppe Principato, 60 anni, e l’ingegnere Gaspare Triassi, 51 anni, responsabile del servizio viabilità del Comune, sono colpevoli di avere provocato l’incidente che costò la vita alla ventiquattrenne Chiara La Mendola, caduta dal suo scooter Scarabeo il 30 dicembre del 2013 dopo avere perso il controllo a causa di una buca.

Il rinvio a giudizio è stato disposto ieri pomeriggio dal giudice dell’udienza preliminare Francesco Provenzano che ha accolto la richieta del pm Brunella Sardoni. Il magistrato della Procura ritiene che i due funzionari del Comune “titolari di una posizione di garanzia in ordine alla tutela della incolumità degli utenti della strada” abbiano omesso di controllare, compito al quale sarebbero stati obbligati per legge, le condizioni della sede stradale del viale Cavaleri Magazzeni. Alle richieste del pm, ieri mattina, durante l’udienza preliminare, si sono associati gli avvocati di parte civile Salvatore Pennica e Giuseppe Arnone che assistono i familiari della povera Chiara.

 

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