AGRIGENTO. Intimidazioni e minacce agli amministratori locali. Agrigento e la sua provincia - secondo Avviso pubblico - è al quarto posto, su scala regionale, dopo Palermo, Messina e Siracusa, ma prima di Catania, Ragusa, Caltanissetta e Trapani. Un crescendo - allarmante - che fanno della Sicilia la seconda regione più "colpita" d'Italia. L'escalation, quest'anno, si è "aperta" a Naro: a gennaio, due uomini lanciarono una bomba rudimentale contro il portone di ingresso dell'abitazione - in via Piave - del sindaco di Naro Lillo Cremona. Sindaco che era in casa ed aspettava i componenti della Giunta per una riunione. Un mese prima, però, 5 bossoli, avvolti in un fazzoletto, vennero rinvenuti davanti al Municipio di Santa Elisabetta, di cui è sindaco Domenico Gueli. Altri 2 proiettili, poco dopo, vennero ritrovati davanti l'abitazione di Raimondo Taibi, dirigente dello stesso Comune. Il 17 marzo scorso, una lettera intimidatoria - con esplicite, gravi, minacce di morte - è stata recapitata al Municipio di Comitini. Destinatari dell'"invito" ad "abbandonare tutte cose, altrimenti farete una brutta fine!" - c'era scritto nella missiva anonima - sono stati il vice sindaco Gennaro Fiorello che si occupa del settore amministrativo, di sport e spettacolo e l'assessore alle Infrastrutture e Lavori pubblici Salvatore Bruno. Felice Raneri, sindaco di Comitini, già a metà luglio del 2014, era stato destinatario - ed era la primissima intimidazione in un Comune con 977 abitanti - di una busta contenente un proiettile a salve e un biglietto di accuse e minacce.
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