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La carica delle 104 ad Agrigento, tutti liberi gli indagati

Il prossimo passo della magistratura inquirente sarà la richiesta di rinvio a giudizio per 99 persone coinvolte fra medici, imprenditori, funzionari e pazienti

AGRIGENTO. Tutti liberi per scadenza dei termini di custodia cautelare: anche gli ultimi cinque indagati dell'operazione "La carica delle 104", che ipotizza l'esistenza di due organizzazioni criminali finalizzate all'attestazione di false invalidità per truffare lo Stato, arriveranno al processo senza alcuna misura restrittiva. Il gip Alessandra Vella, nei giorni scorsi, ha rimesso in libertà tre medici, un bidello e un baby pensionato che erano stati arrestati il 22 settembre dalla digos. Si tratta dell'agrigentino Antonino Scimè, sanitario dell'Asp; della pneumologa Giuseppa Gallo, 61 anni, di Naro; del reumatologo Giuseppe Candioto, 62 anni; del bidello favarese Antonio Alaimo, 51 anni; e del raffadalese Daniele Rampello, 47 anni, ex titolare di un patronato.

I termini, fissati in sei mesi, scadevano lunedì. I difensori (gli avvocati Antonino Gaziano, Vincenza Gaziano, Salvatore Pennica, Salvatore Russello, Antonino Raia e Aldo Virone) hanno presentato un'istanza qualche giorno prima e il gip li ha rimessi in libertà anche con qualche giorno di anticipo. I cinque indagati che si trovavano agli arresti domiciliari (Rampello e Alaimo in un comune fuori dalla provincia) son tornati liberi la scorsa settimana. Le accuse contestate a vario titolo sono di associazione a delinquere finalizzata a falso, truffa e corruzione.

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