AGRIGENTO. Ad Agrigento una parte di un costone roccioso si è staccato dalla parete tra via XXV Aprile e via Dante, finendo sulla strada. Il costone, secondo i tecnici della Protezione civile, è franato a causa delle piogge degli ultimi giorni.
Cinquanta anni fa nella stessa zona si verificò una frana che provocò vittime. Dalla sala operativa della Protezione Civile spiegano che la strada è stata chiusa in attesa che lunedì il Comune di Agrigento organizzi gli interventi per mettere in sicurezza il costone roccioso.
Intanto, dopo i crolli delle scorse settimane, si allungano i tempi per il ritorno nelle loro abitazioni degli sfollati. Occorrerà prima presentare un progetto per la messa in sicurezza dei costoni cadenti. Soltanto fra venti, trenta giorni circa, si potrà tornare a riparlare della possibilità di rientro in casa propria delle 29 famiglie sgomberate. L’inattesa doccia fredda per decine di agrigentini, è arrivata qualche giorno fa, a margine del vertice operativo svoltosi a Palazzo dei Giganti, sede del Municipio di Agrigento. Le ultime giornate di sole lasciavano ben sperare le famiglie sgomberate. Evacuate in via precauzionale. Sfollate - era stato scritto nei provvedimenti - per 24 ore.
La raffica di sopralluoghi e verifiche per accertare l'assestamento dei costoni ritenuti a rischio ha invece fatto emergere - in considerazione anche del fatto che a partire da giovedì s'attende una nuova ondata di maltempo - la drammatica realtà. Le sei famiglie evacuate dagli stabili del viale Della Vittoria, le sette dai due palazzi di via Giovanni XXIII, le 8 dall'immobile di via Matteo Cimarra - nella zona del quadrivio Spinasanta - e le otto dalle villette di via Della Rodesia, in cima a via Lucrezio al Villaggio Mosè dovranno restare ancora fuori. Prima sarà necessario - stando a quanto è stato stabilito dalla Protezione civile comunale - che i proprietari dei costoni a rischio si adoperino per mettere tutto in sicurezza.
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