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Mensa della solidarietà a Sciacca, ottanta pasti al giorno

Il parroco: «Viene gente che non solo non ha nulla da mangiare, ma spesso neppure un posto dove dormire. Molti i mariti separati dalle mogli»

SCIACCA. La crisi spinge altra gente verso la mensa della solidarietà, si registrano punte di 70-80 persone che la sera si recano nel salone della chiesa del Sacro Cuore per ricevere un pasto caldo dal gruppo di volontari guidati da don Pasqualino Barone. Della mensa il sacerdote ha parlato, ieri mattina, a Ditelo a Rgs.

«Viene da noi – ha detto - gente che non solo non ha nulla da mangiare, ma spesso non riesce a trovare neppure un posto dove dormire. E, infatti, abbiamo attrezzato anche dei locali per fornire loro un tetto. Sono, in particolare, mariti separati dalle mogli». I generi alimentari a volte scarseggiano alla mensa, nata dalla ferma volontà di don Pasqualino Barone, parroco della chiesa di San Michele, e che viene sostenuta da numerosi volontari che, ogni sera, preparano e distribuiscono la cena. A volte scarseggiano anche le bombole del gas, manca l’olio, la carne non è mai sufficiente. E poi, ogni mese, c’è il problema del pagamento della bolletta della luce, circa 350 euro. Il costo complessivo della mensa si aggira intorno a 700 euro al mese. Prodotti alimentari, in particolare ortofrutta, continuano ad arrivare dal mercato, ma in quantitativi inferiori rispetto al passato.
«Con tanta buona volontà – ha detto padre Barone – riusciamo a sopperire alle mancanze. Un ruolo fondamentale lo svolgono i volontari, sia quelli divisi in gruppi, che svolgono i servizi con costanza, che altri che vengono saltuariamente. Noi accettiamo la collaborazione di tutti perché solo così si possono ottenere risultati». L’iniziativa è stata avviata il 28 dicembre 2011.

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