AGRIGENTO. Arrivano i mezzi ed il personale dell'Esa per liberare dal fango e dai detriti le strade interpoderali e quelle usate dagli agricoltori. E non appena le condizioni del tempo lo permetteranno, nell'Agrigentino, saranno inviati gli ispettori per verificare i danni subiti e le eventuali richieste dello stato di calamità. Ma il maltempo non concede tregua. Ieri, ad Agrigento, in via Matteo Cimarra, c'è stato l'ennesimo crollo di una porzione di costone. Otto famiglie, più l'attività commerciale sistemata nei magazzini, sono state sgomberate. L'evacuazione, in via precauzionale, è stata decisa per 24 ore.
Ma certamente potrebbe durare di più così come sta avvenendo alle 2 famiglie evacuate, nei giorni scorsi, in via Giovanni XXIII e alle 8 residenti nelle villette della zona a monte del Villaggio Mosè. L'arrivo di mezzi e personale dell'Esa, nonché degli ispettori per verificare i danni subiti nell'Agrigentino, è stato concordato fra il deputato Totò Cascio e l'assessore all'Agricoltura Nino Caleca. Proprio Cascio, ieri mattina, ha depositato 2 interrogazioni parlamentari per chiedere di valutare lo stato di calamità per i danni da maltempo e per l’immediato impiego dell’Esa a supporto dei territori colpiti. Due interrogazioni che, illustrate all’assessore all’Agricoltura, hanno condotto alla immediata scelta di intervento. L'esondazione dei fiumi Verdura e Platani ha causato grandi disagi e molti danni soprattutto in numerosi comuni proprio del comprensorio Sciacca-Ribera.
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