AGRIGENTO. L'Agrigentino è terra di frontiera. Lo sanno bene i suoi abitanti. Coloro che, adesso, guardano con sospetto alle proprie coste, individuavi un'ipotetica «porta di ingresso». Le notizie sull'avanzata jihadista, le minacce dell'Isis all'Italia, nell'Agrigentino - probabilmente più che in altre realtà - seminano allarme. Fobie dovute alla conformazione geografica, ma anche all'aumento della pressione migratoria su Lampedusa e Porto Empedocle. «I terroristi non hanno bisogno dei barconi per invadere il mondo» aveva detto nei giorni scorsi il cardinale Francesco Montenegro. Paura ed allarme, però, serpeggiano nell'Agrigentino. Un allarme ingiustificato, secondo la Questura di Agrigento, e il suo massimo rappresentante, il questore Mario Finocchiaro. Signor questore, qual è la situazione dell'Agrigentino? Ci sono segnali, movimenti che possono destare preoccupazioni? «Al momento non ci sono motivi particolari per preoccuparsi. L'attenzione, la nostra e quella di tutte le altre forze dell'ordine, è massima, ma non ci sono segnali, né riscontri di situazioni particolari. C'è da stare tranquilli. Non ci sono pericoli». Tanti guardano con sospetto, oggi più che mai, agli sbarchi di migranti sulle nostre coste... «Quando i migranti sbarcano vengono sistematicamente controllati sul campo. E fino ad adesso non abbiamo avuto nessun riscontro. Ma i controlli sono sempre in corso grazie alle attività informative ed investigative, d'intesa con gli organi centrali e con le altre forze di polizia. Le verifiche sono pertanto costanti. E se vi sono elementi di sospetto vanno vagliati ed approfonditi. C'è dunque un controllo che avviene sulle persone sbarcate, ma c'è anche e soprattutto un lavoro di intelligence che non viene mai meno». ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA