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Licata, troppi morti sulla statale 115: la città insorge dopo la morte di Paolo e Sara

L’iniziativa nasce all’indomani dell’incidente sulla statale in cui hanno perduto la vita Paolo Todaro e Sara Cammilleri

LICATA. La città è stanca di piangere i morti della statale 115 (purtroppo sono numerose decine) e decide di “insorgere”, nel tentativo di mettere fine a questi lutti. Ieri, due giorni dopo l’ennesimo, tragico incidente, in cui hanno perso la vita i giovani Sara Cammilleri e Paolo Todaro, per iniziativa dell’ex presidente del consiglio comunale, Angelo Vincenti, è stato costituito il “Comitato 16 febbraio” che prende il nome dal giorno dell’ultimo scontro mortale. “Ieri la città ha pianto – scrive Angelo Vincenti - l’ennesima morte di due suoi figli, due giovani strappati alle famiglie e agli amici da un incidente stradale che poteva e doveva essere evitato se quella maledetta strada fosse stata sicura. La statale 115 da sempre è stata considerata tra le più pericolose della Sicilia e oggi continua a esserlo. Siamo stanchi di promesse fatte e siamo stanchi di seppellire i nostri figli. Chi ha responsabilità deve pagare, bisogna denunciare quel silenzio e i mancati interventi per la messa in sicurezza della 115, un’arteria con un manto stradale disastroso, con lunghi tratti senza neanche guardrail, senza protezioni o interventi per evitare che il fango invada la carreggiata durante la pioggia, e soprattutto, piena di curve pericolosissime”.

Lo scontro tra la Ford Fiesta e l’autocarro, lunedì scorso, si è verificato proprio all’uscita di una curva, in contrada Nicolizia. “Non possiamo rimanere in silenzio e assistere al continuo stillicidio di vite umane. Il “Comitato 16 Febbraio” lotterà – aggiunge Angelo Vincenti - per ottenere ciò che la comunità europea chiede da qualche tempo per raggiungere gli obiettivi in termini di sicurezza stradale”. Vincenti ha indirizzato una lettera al commissario straordinario del Comune, Maria Grazia Brandara, ed al presidente della Regione, Rosario Crocetta.

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