AGRIGENTO. Al momento non si conoscono le motivazioni ma solo il dispositivo: l'imprenditore agrigentino Calogero Vella, 44 anni, detto Massimo è tornato libero. Il tribunale del riesame di Firenze ha accolto il ricorso del difensore, l'avvocato Daniele Re, e ha revocato gli arresti domiciliari a cui era sottoposto dal 27 ottobre. La vicenda, nei prossimi giorni, approderà in aula. L'udienza preliminare, davanti al Gup del Tribunale di Livorno, chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio della Procura della città toscana, è stata fissata per il 27 febbraio. Dopo la prima denuncia della fidanzata, E.T., una modella livornese di 29 anni che lo aveva lasciato, nel mese di settembre dell'anno scorso il quarantaquattrenne venne raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna. Si tratta di una misura che viene disposta per tutelare le vittime di stalking. Vella, infatti, è accusato di avere perseguitato con continue molestie l'ex compagna. Le insistenze ossessive di Vella non sarebbero cessate nemmeno dopo la prima denuncia e la sua ex fidanzata decise di presentare una nuova querela alla magistratura toscana. La Procura, a quel punto, chiese di aggravare la misura e disporre il carcere. Il gip ha ritenuto adeguati gli arresti domiciliari. Vella fino a ieri sera era detenuto nella sua abitazione di San Leone. Nel frattempo i guai giudiziari continuano. Dopo l'accusa di avere fatto sparire i soldi del locale "Pepero", in Costa Smeralda, il 21 maggio al Tribunale di Lucca ci sarà il processo che vede Vella imputato di truffa perché avrebbe emesso un assegno, apparentemente del valore di 20mila euro, in realtà modificato nell'importo originario di mille euro, per noleggiare una Ferrari.