CASTELTERMINI. Condanna confermata: per i giudici della terza sezione della Corte di appello di Palermo la sentenza che infliggeva cinque anni di reclusione a un trentatreenne di Casteltermini, accusato di violenza sessuale e altri reati ai danni della moglie e della figlioletta, non va modificata. Il verdetto è stato emesso ieri mattina. I giudici hanno recepito le tesi del procuratore generale e del difensore di parte civile, l'avvocato Serena Gramaglia, che assisteva la presunta vittima che ha ottenuto un risarcimento di 50mila euro.
Il castelterminese (difeso dall'avvocato Antonino Gaziano) era accusato di maltrattamenti, lesioni aggravate, minaccia, violenza privata e violenza sessuale. I fatti sarebbero accaduti nel 2008, all'interno dell'abitazione di Cammarata dove la coppia viveva prima della separazione. L'imputato, secondo l'accusa, avrebbe picchiato la moglie, l'avrebbe minacciata con la pistola e costretta a subire rapporti sessuali stravaganti e dolorosi. In una circostanza avrebbe anche maltrattato la figlioletta di un anno schiaffeggiandola con violenza e graffiandola. Il giovane, che sei anni fa fu raggiunto da un provvedimento cautelare di allontanamento dalla casa familiare, avrebbe costretto la moglie a subire raccapriccianti soprusi e umiliazioni.
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