CAMMARATA. Elevazione abusiva di una palazzina con la complicità del dirigente dell'Utc e di un funzionario: in realtà dell'ipotesi iniziale degli inquirenti alla fine resta in piedi il solo abuso edilizio che peraltro è caduto in prescrizione e quindi ne escono tutti indenni. La sentenza è stata emessa ieri dal collegio di giudici della prima sezione penale presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni con a latere Maria Alessandra Tedde e Giancarlo Caruso. Sul banco degli imputati sedevano il dirigente dell'Ufficio tecnico comunale di Cammarata, Salvatore Madonia; Giuseppe La Greca, tecnico istruttore della pratica accusato di avere redatto una falsa perizia, e il proprietario dell'immobile Domenico Di Marco. Le accuse ipotizzate a vario titolo erano di abuso di ufficio, abuso edilizio e falso. I fatti risalgono a tre anni fa. Di Marco avrebbe costruito una elevazione abusiva all'interno di uno stabile. Le opere sarebbero state realizzate in violazione della normativa in materia edilizia anche se le autorizzazioni rilasciate dall'Ufficio tecnico comunale erano in regola. Un vicino di casa ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica che aveva aperto un'inchiesta che ha portato al processo concluso nella tarda mattinata di ieri. Il dirigente dell'Utc e il tecnico che aveva istruito la pratica erano accusati di avere provocato a Di Marco "un ingiusto vantaggio" attraverso il rilascio delle autorizzazioni e la falsificazione di una perizia che era stata allegata alla documentazione. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI