AGRIGENTO. Procura e Digos hanno le idee chiare. Hanno già stabilito come muoversi per studiare tutti gli incartamenti - relativi all'approvazione del piano regolatore generale e sulle prescrizioni esecutive - sequestrati mercoledì mattina in Municipio. Un'inchiesta per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione - attualmente contro ignoti - che si allargherà fino ad analizzare il lavoro svolto dal Consiglio precedente, quello insediatosi nel 2007. L'obiettivo del fascicolo di indagine - aperto dal dipartimento Reati contro la pubblica amministrazione e corruzione, con a capo il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e composto dai sostituti Alessandro Macaluso e Salvatore Vella - è quello di cercare di capire chi ha avuto interesse affinché una determinata area acquisisse un maggiore valore economico. Chi, dunque, ha contattato e pagato, e naturalmente a chi, le mazzette. Soldi che potrebbero essere stati consegnati affinché si facessero pressioni per far andare "avanti" le prescrizioni esecutive o ancor prima affinché si modificassero "ad arte" quelle linee guida del Prg. Occhi puntati sul lavoro dei consiglieri. Al momento, l'unico componente dell'aula "Sollano" sentito dalla Digos - che è coordinata dal vice questore aggiunto Patrizia Pagano - è stato il vice presidente del Consiglio Giuseppe Di Rosa, il cui verbale è stato secretato. Ieri, non sono stati sentiti altri consiglieri. Ma è possibile che lo sar«anno nei prossimi giorni. La priorità di investigatori ed inquirenti è avere un quadro certo, ben delineato prima di sentire altre persone "informate sui fatti". E non è escluso, a tal riguardo, che possano venire convocati anche ex consiglieri. Agrigentini che hanno seduto, e magari dal 2012 in poi non lo hanno più fatto, sulle "poltrone" dell'aula "Sollano" a partire dal 2007. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI