AGRIGENTO. Il medico legale, Cataldo Raffino, nominato dalla Procura di Agrigento ha effettuato questo pomeriggio l'autopsia sulla salma di Carmelo Bellavia, 51 anni, di Favara (Ag), ucciso lunedì scorso. L'esame autoptico avrebbe confermato i sei colpi di pistola al torace e al fianco quale causa della morte. Colpi esplosi a distanza ravvicinata. Sulla salma di Bellavia, commerciante di bibite, non sarebbero state riscontrate tracce di violenza o di colluttazione. Il fascicolo d'inchiesta sul delitto di Carmelo Bellavia, 51 anni, avvenuto nella serata di lunedì in via Fausto Coppi, a Favara (Ag), è ufficialmente passato dalla Procura di Agrigento alla Dda di Palermo. L'omicidio è stato fin da subito inquadrato come delitto di mafia: la vittima è il padre di Calogero Bellavia, il vivandiere del boss Gerlandino Messina, di Porto Empedocle, arrestato il 23 ottobre 2010 proprio a Favara, in via Stati Uniti. I carabinieri starebbe riscontrando difficoltà ad acquisire registrazioni dai sistemi di video sorveglianza. Nella zona vi sono tante telecamere, ma pochissime quelle funzionanti. Alcune registrazioni sono state già acquisite. Determinante, qualora fosse stata in funzione, sarebbe stata la telecamera che puntava proprio sul magazzino di via Fausto Coppi, preso in affitto da Bellavia per usarlo quale deposito per la sua attività commerciale.