SAMBUCA DI SICILIA. Santuario di Maria Santissima dell’Udienza assiepato di fedeli, ieri mattina a Sambuca. Tanti hanno seguito la diretta dagli schermi di RAI, dove è stata trasmessa la Santa Messa dal piccolo centro belicino. Celebrazione eucaristica vista anche oltre oceano, dalla folta comunità sambucese residente a Chicago. La messa è iniziata alla stessa ora di quel 25 gennaio 1968, quando alle ore 10.52 una replica inaspettata, dell’VIII grado della scala Mercalli, travolse una squadra di soccorritori all’opera tra le macerie nel Belìce, provocando la morte di un vigile del fuoco, dopo i tanti morti e le distruzioni che il sima recò nella Valle, qualche settimana prima tra il 14 e 15 gennaio di 47 anni fa. E nella sua omelia, il neo cardinale Francesco Montenegro, che ha celebrato la liturgia, ha accennato a quel terremoto. “Il tema centrale della liturgia di questa domenica è quella del tempo e del suo rapporto con l’eternità.
La riflessione che la parola di Dio ci offre si intona bene con il ricordo che viene fatto in questa comunità, di Sambuca di Sicilia ed in tutta la zona del Belice, per il suo quarantasettesimo anniversario del terremoto” ha esordito Don Franco Montenegro, al cospetto di una comunità sconfitta da un evento catastrofico che non è riuscita a lasciarsi alle spalle. “Un evento che si colloca in un passato ben preciso. Evento doloroso che ha segnato diverse generazioni e che oggi vogliamo condividere anche con i tanti amici che ci stanno seguendo attraverso la diretta televisiva di questa Santa Messa” ha proseguito don Franco Montenegro, che il prossimo 14 febbraio riceverà, da Papa Francesco, l’imposizione della Berretta Cardinalizia. “In questo tempo caratterizzato dalla frenesia diventa quasi provvidenziale una riflessione sul tempo. E’ una sequenza continua alla quale nessuno si può sottrarre e dentro la quale si smodano le nostre vite.
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