AGRIGENTO. Cinque condanne dai quattro ai dodici anni di reclusione. Le pene, peraltro ridotte di un terzo per il rito abbreviato, sono state chieste ieri mattina dal pubblico ministero Salvatore Vella nei confronti di un gruppo di nigeriani arrestati il 2 maggio scorso con l'accusa di avere sfruttato delle connazionali facendole arrivare in Italia per poi destinarle alla prostituzione. Le donne sarebbero state ingaggiate nel loro Paese con l'offerta di un "pacchetto" viaggio-lavoro. Alle future prostitute non veniva neppure chiesto un acconto: una volte sbarcate a Lampedusa e smistate nei vari centri di accoglienza avrebbero ottenuto l'asilo politico e poi i guadagni sarebbero arrivati vendendo il proprio corpo per le strade di Ravenna. I cinque nigeriani sono accusati di associazione a delinquere, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. In carcere era finito Endurance Obuh, 28 anni. Ai domiciliari, con l'applicazione del braccialetto elettronico, erano stati posti Destiny Obuh, soprannominato "Bros Happy", 32 anni, ritenuto il capo dell'organizzazione; Uche Obuh, 24 anni, soprannominata Vera; Bridget Owanlengba, 26 anni, detta Angela; e Famous Erengbo, 38 anni. Ieri mattina, al termine della requisitoria, il pm Vella ha chiesto 8 anni di reclusione e 90mila euro di multa per le due donne Vera e Angela, ritenute le "madame" che davano istruzioni alle prostitute; 4 anni e 3mila euro per Famous, 8 anni e 80 mila euro per Endurance, 12 anni e 90 mila euro per Destiny. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI