SANTA MARGHERITA DEL BELICE. A pochi giorni dal quarantasettesimo anniversario dal sisma c'è tanta delusione ed indignazione nella cittadina del Gattopardo per una ricostruzione che rischia di non essere completata per mancanza di fondi. Un quarto della paese è ancora senza urbanizzazioni e cento famiglie, per mancanza di finanziamenti da parte dello Stato, rischiano di rimanere senza casa, con un progetto presentato agli uffici del comune che, nonostante approvato, non sarà mai finanziato. Un colpo di spugna da parte del Governo che ha depennato, nella recente manovra di bilancio, la voce relativa al finanziamento del Belice. Una ingiustizia, dicono coloro che attendono da quasi mezzo secolo. "Stiamo valutando di proporre, al consiglio comunale, di togliere la parola Belice al nome della nostra città, considerato che tale parola sembra avere creato imbarazzo a chi ci governa. Omettere e cancellare la questione Belice non fa onore al governo Renzi. Infatti, i problemi si risolvono analizzandoli oggettivamente per cercare soluzioni adeguate e razionali non rimuovendoli perché ritenuti impopolari". A preannunciare tale iniziativa provocatoria è il sindaco Franco Valenti di Santa Margherita, che a chiare lettere fa capire che quest'anno non c'è nulla da celebrare dopo mezzo secolo di attesa. Un sindaco ancora alle prese con il "caso Santa Margherita", ovvero un quartiere con un centinaio di famiglie, che dopo tanti sacrifici si trovano in mezzo a montagne di macerie: niente fogne, luce, strade, marciapiedi. A poche ore dell'anniversario che la notte del 15 gennaio 1968 sconvolse la Valle, si fanno i conti di quanto è necessario per chiudere la ricostruzione ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI