AGRIGENTO. "È stata un'aggressione brutale e immotivata, i testi ce lo riferiscono con chiarezza tranne la moglie dell'imputato che sembra essersi messa d'accordo col marito per tentare di salvarlo ma la sua versione è del tutto incredibile". Dalle premesse alle conclusioni: 6 anni e 3 mesi di reclusione per Davide Dispensa, il pregiudicato trentaduenne accusato di avere colpito con un casco un ragazzo, Luca Cinquemani, di tre anni più giovane, e di avergli staccato un pezzo dell'orecchio con un morso. La richiesta è stata formulata dal pubblico ministero Carlo Cinque che ha concluso la requisitoria chiedendo una pena vicina al massimo e senza neppure la concessione delle attenuanti generiche. Il processo è in corso davanti al collegio di giudici presieduto da Francesco Paolo Pizzo con a latere Ermelinda Marfia ed Enzo Ricotta. L'aggressione "senza alcun motivo e di violenza inaudita", come ha ricostruito il pm Cinque ieri mattina durante il suo intervento, sarebbe avvenuta il 9 agosto del 2009 davanti a una panineria di San Leone dove Cinquemani e la sorella festeggiavano il loro compleanno (che ricorreva a distanza di un giorno) insieme ad alcuni amici. L'episodio, con la voce ancora rotta dall'emozione a distanza di diversi anni, era stato raccontato in aula dallo stesso Cinquemani che si è costituito parte civile con l'assistenza dell'avvocato Giuseppe Scozzari. "Dispensa mi ha staccato l'orecchio con un morso e poi me l'ha sputato davanti. La mia vita da allora è stata un incubo, insieme ai miei familiari siamo scappati da Agrigento".
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