AGRIGENTO. Il neo cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento resterà sempre il “don Franco” che tutti conosciamo e poterà come “pettorale” la piccola croce di legno che ha voluto nel 2000 quando è stato consacrato vescovo. In questa decisione c’è la personalità del nuovo “principe” della Chiesa di Roma e soprattutto la sua volontà a continuare a servire.
Affollatissima la conferenza stampa svolta nel palazzo vescovile. Il Vicario Mons. Melchiorre Vutera ha letto ai cronisti alcuni tralci del testo di un messaggio che sarà inviato all’intera diocesi. «Non è cambiato nulla, né cambierò registro al mio servizio sacerdotale in favore dei poveri» ha detto il nuovo Cardinale. Ovviamente alla domanda se resterà nell’arcidiocesi agrigentina il cardinale Montenegro ha risposto «Le nomine dipendono dal Santo Padre mentre l’andare in un’altra diocesi, avere un’altra responsabilità, dipende dalla Nunziatura e dalla Congregazione. Potrebbero dirmi vattene come potrebbero dirmi resta. Anche questo è a sorpresa».
L’essere stato nominato cardinale per don Franco non è un avanzamento di grado ma un servizio in più che la Chiesa chiede «Un servizio che continuerò a svolgere – ha proseguito il Capo della Chiesa agrigentina – così come ho fatto fino ad ora da quando sono stato nominato vescovo nel 2000. La nomina l’ho presa come servizio e niente di più. Se ora qualcuno ascolterà il mio grido? Mi meraviglierei molto in quanto gli appelli e le grida sono sempre gli stessi dal giorno del mio arrivo in questa terra fino ad oggi. Con questa nomina non cambierò per nulla il registro né batterò i pugni sul tavolo. Non si tratta infatti di un avanzamento di grado ma di un maggiore servizio verso i poveri».
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