SCIACCA. «È grazie a uomini come Miraglia se la Sicilia non è rimasta feudale». La Cgil, con il segretario provinciale, Massimo Raso, si pronuncia in questi termini sul sindacalista di Sciacca ucciso dalla mafia nel giorno in cui ricorre il sessantottesimo anniversario del delitto. Questa mattina, alle 11, al cimitero di Sciacca, si riuniranno i familiari e la gente che vorrà ricordare il sacrificio di quest’uomo. A mezzogiorno una corona di fiori sarà deposta ai piedi del busto di Miraglia, in piazza Lazzarini, nel cuore del centro storico della città. Alle 18, nella chiesa di San Sebastiano, alla Perriera, sarà celebrata una santa messa per tutti i caduti di mafia.
«Come tutti gli anni saremo a Sciacca – dice Massimo Raso - per onorare la memoria di uno dei dirigenti sindacali più importanti di quella straordinaria stagione di lotte sindacali che ha visto cadere, sotto il piombo della mafia degli agrari, altri 42 sindacalisti. Accursio Miraglia è stato un valoroso dirigente di quel movimento ed ancora i suoi compagni e la sua famiglia attendono giustizia, malgrado fossero evidenti da subito le colpevoli omissioni, le coperture e i depistaggi degli appartati dello stato e della magistratura. Uomini e organizzazioni che si sono battuti con coraggio per restituire dignità alla Sicilia, lavoro ai suoi figli, libertà dall'oppressione feudale che regnava in quegli anni: questo è stato il sindacato, la Cgil, a Sciacca e nel paese. (nella foto Nico Miraglia,
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