PORTO EMPEDOCLE. Sequestro di persona a scopo di estorsione. E’ l’accusa che i carabinieri della compagnia di Agrigento rivolgono a tre nigeriani che, a Porto Empedocle, con la scusa di offrirgli un pasto caldo avrebbero sequestrato quattro giovanissimi pakistani appena sbarcati al porto, pretendendo da loro mille euro a testa per liberarli. I ragazzi, approfittando di un momento di distrazione dei loro sequestratori, sono riusciti a scappare, ma sono stati raggiunti.
C’è stata una colluttazione ed i nigeriani, secondo l’accusa, hanno ferito in maniera grave uno dei pakistani. In ospedale è finito anche uno dei nigeriani ed è qui che è stato posto in stato di fermo. Gli altri due, riconosciuti dai ragazzi pakistani, sono stati bloccati invece nella casa (al quadrivio Spinasanta) che sarebbe stata utilizzata per il sequestro. Nell’abitazione è stata trovata anche una donna nigeriana, ma non aveva nulla a che fare con l’episodio contestato ai suoi tre connazionali. Il 24 di dicembre il gip Stefano Zammuto del Tribunale di Agrigento, accogliendo la richiesta del pm Santo Fornasier, ha convalidato il fermo dei tre extracomunitari.
L’episodio, secondo quanto annunciato dai carabinieri, si è verificato nella mattinata del 22 di dicembre. I 4 pakistani, salvati nel Canale di Sicilia e sbarcati a Porto Empedocle il giorno prima, stavano acquistando dei generi di prima necessità quando sono stati avvicinati da un nigeriano. L’uomo gli avrebbe offerto un pasto caldo, invitandoli a casa sua. Una volta nell’abitazione, però, i quattro ragazzini pakistani sono stati immobilizzati da tre nigeriani.
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