AGRIGENTO. La pantera da ieri è tornata a ruggire. Oggi la scuola italiana e quella agrigentina in particolare vive in uno stato di disagio generalizzato. Istituti sistemati in palazzi nati per civili abitazioni o nei magazzini di uno stabile in via Cimarra ad Agrigento, una volta sede di un settore delle Poste, ed oggi trasformati in sezione staccata del liceo “Majorana”. E sono loro che hanno dato il via alle polveri della protesta, dopo essersi consultati con i colleghi della provincia. Da giorno nove dicembre la protesta è esplosa in molti comuni del territorio provinciale, da Sciacca a Naro da Canicattì a Cammarata.
In città la situazione è molto fluttuante in quanto gli studenti del “Majorana” che vivono nella succursale di via M. Cimarra hanno dato vita all’autogestione. Gli studenti di numerose classi del liceo scientifico “Leonardo” sempre di Agrigento hanno informato la preside, Enza Ierna, di essere in assemblea permanente tutti i giorni dalle 8 del mattino alle 19 della sera. Al liceo classico “Empedocle” nulla ancora di deciso, anche se la maggior parte dei ragazzi ha votato ieri per l’occupazione , mentre hanno espresso parere negativo a questa forma di protesta i quattro rappresentanti degli alunni nel consiglio d’Istituto : David Cottone, Salvatore Alaimo, Mario Alletto e Giorgio Schembri ed i due rappresentanti del classico nella consulta provinciale studentesca, Antonio Nocera (che ne è il presidente) e Francesca Carlino.
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