AGRIGENTO. C’è un indagato per la morte di Calogerino Oddo, 41 anni, avvenuta l’11 novembre in ospedale dopo dieci giorni di ricovero. Al momento l’unico iscritto nel fascicolo di inchiesta curato dal pm Alessandro Macaluso è un medico del distretto di salute mentale dove il povero Calogerino era in cura da tanti anni. L’autopsia, disposta dal magistrato della Procura, sarà eseguita martedì nella camera mortuaria dell’ospedale San Giovanni di Dio. L’esame dovrà fare luce su tutti i passaggi che hanno portato alla morte e, fra le altre cose, sul perché sarebbe stata cambiata improvvisamente la terapia dopo tanti anni di equilibrio fisico. L’inchiesta è scaturita da un esposto presentato dai familiari attraverso il proprio legale Gianfranco Pilato. Otto pagine in cui vengono ricostruiti nel dettaglio gli ultimi giorni di vita di Calogerino, in cura da ventitré anni al Centro di salute mentale. “La terapia farmacologica – scrivono i familiari – dava enormi benefici fisici e mentali”. A ottobre un improvviso abbassamento delle piastrine, secondo la ricostruzione dell’episodio fatta dai familiari del quarantenne, induce il medico a prescrivere un farmaco diverso. Le condizioni di Calogerino peggiorano e l’uomo - il primo novembre - viene portato in ospedale dopo una crisi acuta. I familiari riferiscono di un iniziale rifiuto al ricovero nel reparto di Psichiatria da parte del personale dell’ospedale perché era un giorno festivo. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI