AGRIGENTO. Sentenza di primo grado interamente confermata al processo scaturito dall'operazione antimafia "Alisciannira" che in dialetto significa Alessandria, dal nome del paese della provincia al centro dell'inchiesta. Il verdetto, che ribadisce una condanna e un'assoluzione, è stato emesso ieri pomeriggio dai giudici della seconda sezione della Corte di appello di Palermo presieduta da Daniele Marraffa. In primo grado c'era stata una sola condanna, quella di Gaetano Sedita, 71 anni, arrestato con l'accusa di essere il capo della famiglia mafiosa del paese.
Il gup di Palermo, Fernando Sestito, al termine del processo celebrato con rito abbreviato, il 10 luglio dell'anno scorso, gli aveva inflitto sette anni di reclusione. All'anziano (difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Salvatore Tirinnocchi) non era stato, però, riconosciuto il ruolo di capo ed è stata esclusa un'aggravante relativa all'avere reinvestito in attività economico-commerciali i proventi illeciti delle estorsioni.
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