CANICATTI'. Assoluzione perché il fatto non sussiste: con questa formula i giudici della seconda sezione penale presieduta da Luisa Turco (con a latere Ermelinda Marfia e Rosanna Croce) hanno scagionato un quarantaduenne finito a processo con l'accusa di violenza sessuale ai danni della figlia. L'uomo, difeso dall'avvocato Anna Americo, in passato è stato coinvolto in altre vicende giudiziarie con imputazioni analoghe e al momento si trova agli arresti domiciliari. L'inchiesta è scaturita dalle denunce dell'ex moglie, subito dopo la separazione. La donna, che al processo si è costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Angela Porcello, ha raccontato di avere raccolto degli sfoghi da parte della bambina che all'epoca dei fatti - nell'agosto del 2010 - aveva nove anni. La ragazzina, impressionata dopo avere ascoltato in tv alcuni servizi giornalistici sul caso della scomparsa di Sara Scazzi, avrebbe raccontato alla madre di avere dei timori. La bambina avrebbe poi riferito di avere subito vere e proprie violenze e a quel punto la donna formalizzò la denuncia. ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA