LICATA. Coinvolgere, nella battaglia contro le trivelle nel mare di Licata, ristoratori ed operatori turistici. E’ il nuovo obiettivo degli attivisti del comitato “No Triv”, al lavoro ormai da agosto per contrastare il progetto Offshore Ibleo che prevede l’installazione di piattaforme per l’estrazione di gas e petrolio a circa 13 miglia dalla costa licatese. L’annuncio delle nuove iniziative è arrivato nel corso dell’assemblea pubblica, molto partecipata, che si è tenuta nel mercato ittico del porto pescherecci di Marianello.
“L'assemblea ha rilanciato con forza – spiegano gli attivisti - il movimento contro le trivelle. La partecipazione convinta, attiva e propositiva delle varie componenti sociali della città ha consentito di definire una strategia comune per le iniziative che verranno intraprese da qui a breve. La limitata quantità degli idrocarburi estraibili, una ricaduta occupazionale addirittura negativa per i danni arrecati a pesca e turismo, e i rischi, non valutati dalla Valutazione di impatto ambientale, connessi a potenziali incidenti rilevanti, hanno costituito il punto di partenza per una discussione che ha toccato molti temi, tra i quali la mancanza di una reale strategia, non solo energetica, per lo sviluppo del territorio”. A porre l’accento sugli sbocchi occupazionali negativi sono stati i pescatori licatesi.
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