AGRIGENTO. Nonostante due sentenze del Tar di Sicilia continua l’odissea della piccola Eva, una bambina che da dodici anni, a causa di una paralisi cerebrale infantile vive su una sedia a rotelle. La piccola è stata iscritta, dalla mamma Giovanna Librici, che insegna alla media “Garibaldi” di via Diodoro Siculo, nella stessa scuola.
Da quasi due anni è in lotta con il Comune di Agrigento per l’abbattimento delle barriere architettoniche che impediscono alla piccola di poter accedere con la carrozzina nei locali della “Garibaldi”.
L’odissea della piccola Eva nasce quando termina le scuole elementari a Raffadali, dove non ha avuto problemi ad accedere a scuola, ed arriva alla Garibaldi, dove la mamma insegna. E qui nascono i problemi. L’accesso all’istituto che fa parte del complesso scolastico di “Agrigento Centro” (costituito dai plessi Lauricella del viale della Vittoria, Pirandello di via Acrone e Garibaldi di via Diodoro Siculo), è al termine di una lunga scalinata, l’ascensore non funziona da tempo. Giovanna Librici non si perde d’animo e battagliera qual è inizia a scrivere chiedendo al Comune di Agrigento il ripristino dell’ascensore e l’abbattimento delle barriere architettoniche che impediscono ad Eva di entrare a scuola. Nell’attesa si trova una soluzione all’italiana: la piccola può accedere dall’ingresso superiore del Ginnasio (ingresso dichiarato inagibile e transennato a causa della continua caduta di calcinacci). Nessuno risponde a questa richiesta sacrosanta. Giovanna Librici che è anche vice presidente dell’associazione “Nuove Ali” si rivolge ad un avvocato e nel mese di luglio viene presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale . Il 23 luglio nella prima udienza i magistrati sentenziano che entro un mese il Comune di Agrigento deve assolvere ai propri doveri ed abbattere queste barriere.
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