Agrigento

Domenica 25 Maggio 2025

Sbarcati altri 300 migranti, Lampedusa scoppia

LAMPEDUSA. E' passato un mese dal monito di Papa Francesco - "mai più morti e indifferenza" - ma a Lampedusa nulla è cambiato: migliaia di migranti, quando non vengono ingoiati dal mare, continuano ad arrivare ogni giorno, in fuga da fame e guerre.
Oltre 250 sono sbarcati tra venerdì e sabato, 90 somali arrivati nei giorni scorsi hanno raccontato che tre donne sono morte di fame e stenti durante una traversata durata cinque giorni, altri 215 sono arrivati oggi: li hanno salvati davanti alla Libia gli uomini della Guardia Costiera, dopo averli trasbordati su un pattugliatore e due motovedette.
In attesa che altri 102, raccolti da un mercantile battente bandiera liberiana, vengano con ogni probabilità trasferiti sull'isola dopo il rifiuto delle autorità maltesi di accogliere in porto la nave. E senza contare i nuovi 'target' – carrette del mare alla deriva tra la Libia e l'Italia - già individuati e monitorati costantemente dalla centrale operativa della Guardia Costiera.
Il risultato è che l'isola, in questa stagione piena di turisti che poco o nulla vedono e sanno della tragedia dell'immigrazione, è di nuovo in emergenza: a fronte di 250 posti disponibili dopo l'incendio di due anni fa (i lavori di ripristino sono ancora in alto mare), il Centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola ospita 800 migranti. Anche Frontex, l'agenzia europea per il controllo delle frontiere, ha lanciato l'allarme: la settimana scorsa sono arrivati a Lampedusa 1.300 migranti e nei primi sette mesi del 2013 ne sono sbarcati già 12mila.
Numeri nettamente inferiori a quelli del 2011 (quando nei primi sette mesi dell'anno arrivarono 50mila migranti) ma sempre il 175% in più rispetto all'anno scorso. "Un segnale preoccupante - ha detto il portavoce dell'agenzia Izabela Cooper - tale da richiedere un monitoraggio continuo".
E' vero che i trasferimenti sulla terraferma vanno avanti senza sosta ma, come dice il sindaco Giusi Nicolini, "non ci facciamo nulla visto che ogni giorno ne arrivano trecento". E dunque? "E dunque bisogna farla finita con questa politica dell'emergenza - ripete il primo cittadino - sono anni che lo vado dicendo. Lampedusa può fare benissimo, come ha dimostrato in ogni emergenza, il primo soccorso; ma serve una vera politica dell'accoglienza e dell'integrazione. Questi migranti sono profughi, gente che scappa dalle guerre, non possono essere rimpatriati e dunque devono essere accolti, bisogna rivedere l'intera normativa sull'immigrazione".
Proprio per questo, Nicolini ha chiesto e ottenuto dal presidente della Commissione straordinaria per la promozione e la tutela dei diritti umani, Luigi Manconi, di essere sentita a settembre. "Ora sono tutti in vacanza, ma a settembre mi farò sentire e bisogna che il governo e l'Ue facciano qualcosa di concreto, altrimenti le sofferenze, per i migranti e i lampedusani, saranno sempre le stesse".
Che la situazione sia esplosiva, lo sa bene pure il governo che venerdì scorso ha riunito il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica: c'è il rischio concreto che la crisi nell'area mediterranea possa "esporre il nostro paese ad intensi flussi di immigrazione clandestina". Al momento però
l'unico passo concreto è l'annuncio di un "rinnovato impegno e collaborazione inter-istituzionali finalizzati ad approfondire la composizione dei flussi e le dinamiche criminali che mirano a sfruttarli" attraverso l'istituzione di un "tavolo tecnico" tra Viminale, Farnesina, Difesa, Salute e Integrazione.

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