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Gesa, 4 mila euro ad ogni netturbino

È stata la giornata più lunga, quella consumatasi ieri, per la vertenza dell’Ato Gesa Ag2 conclusasi a tarda sera con l’incognita dell’accettazione, da parte degli operatori ecologici, dell’accordo siglato in prefettura e che prevede il pagamento immediato e per una sola ed unica volta della somma spettante

AGRIGENTO. È stata la giornata più lunga, quella consumatasi ieri, per la vertenza dell’Ato Gesa Ag2 conclusasi a tarda sera con l’incognita dell’accettazione, da parte degli operatori ecologici, dell’accordo siglato in prefettura e che prevede il pagamento immediato e per una sola ed unica volta, di 4mila euro per ogni netturbino a tempo pieno e 3500 per quelli a tempo parziale. Il verbale è stato siglato al termine di una giornata convulsa inizata iniziata con il nulla di fatto del primo dei due incontri tra le parti dove le imprese dell’Ati hanno detto di non dare il via libera alla proposta del Commissario Teresa Restivo di pagare direttamente ai lavoratori una parte delle somme che avanzano per fare in modo che la raccolta riprendesse. «Le banche – hanno ribadito le ditte – in questo modo ci bloccherebbero ogni linea di credito facendoci rischiare seriamente il fallimento». Ma altre soluzioni non ne sono arrivate, al punto che la Regione, dopo la presa d’atto dello stato di emergenza, potrebbe arrivare anche ad un atto d’imperio con la precettazione dei lavoratori o addirittura all’indizione di una gara d’appalto straordinaria per 30 giorno con le spese coperte dalla Regione stessa.


Nel vertice pomeridiano in Prefettura il commissario di Gesa Restivo e il funzionario del dipartimento per l’emergenza rifiuti Norrito hanno rimesso sul piatto la stessa proposta Il tutto mentre la Procura della repubblica di Agrigento convocava e ascoltava il direttore del servizio di igiene ed ambiente dell’Asp di Agrigento Vittorio Spoto proprio perché la città è ormai in pienissima emergenza igienico sanitaria. In serata, la firma sull’accordo, seppur senza una condivisione totale delle parti, e l’incontro in notturna tra sindacati e lavoratori sotto la Prefettura dove si sono accampati da oltre una settimana. Stamattina all’alba si saprà se hanno accetato la proposta e se la raccolta ripartirà togliendo dall’emergenza 19 Comuni. Intanto, le decine di roghi appiccati nelle ultime tre notti, da delinquenti che hanno dato alle fiamme i cassonetti e i cumuli di rifiuti, hanno diffuso nell’aria diossina e fumi tossici per la salute delle persone. Le esalazioni sprigionate dalla combustione della spazzatura sono infatti altamente nocive per chi le respira, soprattutto se si tratta di bambini o di anziani. I Vigili del Fuoco sono intervenuti in pieno centro ad Agrigento, come nel caso di via Porta di Mare ma anche nelle vie Manzoni, Acrone, Gomez, salita Seminario, via Plebis Rea, via Duomo, via Porcello, lungomare Falcone-Borsellino a San Leone e poi a Favara e Porto Empedocle. Intanto i capigruppo consiliari al Comune di Agrigento hanno avanzato la proposta di rinviare l’apertura delle scuole prevista per domani, nel caso in cui l’emergenza non rientrasse nelle prossime ore. I cumuli di rifiuti si trovano infatti, anche nei pressi degli istituti scolastici di Agrigento. Il sindaco di Agrigento Zambuto, sta valutando l’ipotesi di invitare i dirigenti a posticipare la data di apertura del nuovo anno scolastico. Lunedì mattina infine, è atteso inoltre l'arrivo dei commissari straordinari in tutti i 19 comuni dell’Ato Ag2, capoluogo compreso che intrverranno cercando di recuperare le somme che i Comuni devono alla Gesa e che permetteranno di pagare gli arretrati anche alle imprese e agli altri fornitori.

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