Il mondo del cinema dice addio a Raimondo Crociani, montatore e regista romano. Aveva 77 anni.
Una volta in pensione aveva deciso di trasferirsi in Sicilia, a Santa Margherita di Belìce, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita e dove è morto ieri, 14 giugno. I funerali saranno celebrati oggi alle 16 nella Chiesa Madre.
Chi era Raimondo Crociani
Nato a Roma il 14 gennaio 1946, Crociani esordì nel mondo del cinema alla fine degli anni Sessanta collaborando alla realizzazione di vari documentari politici di matrice comunista, prodotti dalla Unitelefilm. Complessivamente montò circa 120 film, il primo nel 1971 All'ovest di Sacramento. Fra i più conosciuti ci sono La liceale, Febbre da cavallo, Eccezzziunale... veramente. C'è la sua firma anche diverse serie televisive come I ragazzi del muretto, Dio vede e provvede, La dottoressa Giò, Un ciclone in famiglia, Il giudice Mastrangelo. Per Ettore Scola, di cui divenne collaboratore di fiducia, montò C'eravamo tanto amati, Una giornata particolare e Ballando ballando nel 1983, con cui vinse il David di Donatello per il miglior montatore.
Il cordoglio per la morte di Raimondo Crociani
Tra i tanti messaggi di cordoglio condivisi su Facebook, c'è anche quello di Deborah Ciaccio, presidente dell’Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa: «Se ne va un amico, oltre che un grande professionista. È stato una risorsa importante per Santa Margherita. Ho avuto l'onore di collaborare con lui in numerose attività promosse dal nostro Comune, tra le quali, nel 2016, partecipammo insieme nella giuria del progetto rivolto alle scuole "Scritto Ciak". Restano impresse le nostre lunghe chiacchierate, era un piacere ascoltare i suoi racconti degli anni di gloria e di successo». E ancora: «Era una persona incredibilmente intelligente e creativa che ha vissuto la sua vita con onestà, integrità e un grande senso di ironia e di umorismo. Addio Raimondo, ci mancherai davvero tanto!».
Lo ricorda anche il consigliere comunale Onofrio Di Giovanna: «Avevi scelto la nostra Santa Margherita per goderti la tua meritata pensione dopo una carriera da grande professionista ed oggi ci hai lasciato e lo hai fatto per sempre. Grazie per aver regalato la tua presenza e permanenza nella nostra città, grazie per averci scelto e grazie perché sei stato con garbo, gentilezza ed umiltà uno di noi. Lasci una grande eredità professionale e soprattutto umana. Grazie».
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