FAVARA. Prosegue davanti alla sede del Municipio di piazza Cavour la protesta dei 46 lavoratori socialmente utili a cui dal primo gennaio sono state ridotte le ore lavorative da 21 a 8 alla settimana. Una protesta che ieri si è inasprita allorché hanno ricevuto la busta paga del corrente mese i cui importi, rispetto al dicembre 2017, sono scesi da 810 a 277 euro, al netto degli assegni di famiglia. Situazione economica insostenibile per chi vive solo di questo sussidio.
E non è stato un caso se ieri mattina sono intervenute diverse pattuglie dei carabinieri per calmare gli animi e per ricordare di evitare azioni scomposte che avrebbero potuto aggravare la loro posizione. Insomma, stato di agitazione sì, occupazione della sede municipale no. La «colpa» di questi precari, chiamati «storici», è che non sono riconosciuti dalla Regione essendo stati, in percentuali diverse, a carico del fondo nazionale per l’occupazione e del Comune che, avendo dichiarato il dissesto finanziario, non è più in grado di accollarsi il pagamento dei loro stipendi.
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