SCIACCA. Pezzi della maggioranza lavorano, sottotraccia, con i gruppi di opposizione per fare in modo che non passi la proposta dell'amministrazione di applicare un'aliquota Tasi del 2,5 per mille, pesando sulle tasche dei saccensi per 2 milioni e 900 mila euro. C'è chi, come Mario Turturici, consigliere di Forza Italia, partito che fa parte della maggioranza, parla chiaramente: «Non deliberare entro il 10 settembre e dunque fare in modo che entri in vigore l'aliquota dell'1 per mille può essere una decisione di natura politica. Io, però, vado oltre - aggiunge Turturici - e dico che ci sono le condizioni per tagliare altrove, sulle spese, per intervenire sulla tassa di soggiorno. Insomma, per non pesare ulteriormente sulle tasche dei saccensi». E Giuseppe Ambrogio, che ieri non ha partecipato alla riunione di maggioranza, nonostante una telefonata ricevuta dal sindaco, aggiunge: «Non si deve andare oltre l'1 per mille. La gente è già con l'acqua alla gola e non possiamo farla affogare». A gelare i facili entusiasmi, però, ci pensa l'assessore al Bilancio, Ignazio Bivona. «Per garantire servizi essenziali - dice - dobbiamo recuperare 2 milioni e 900 mila euro. Se dovessero mancare 900 mila euro con un'aliquota dell'1 per mille saremmo costretti a prelevarli altrove e dunque a gravare sempre sui cittadini. È una scelta dolorosa, ma è l'unica possibile». E Michele Alba, del Nuovo Centrodestra, è pronto a votare il 2,5 proposto dall'amministrazione: «Una scelta dolorosa - dice - ma necessaria».
Intanto, l'associazione Popolari per Sciacca, guidata da Stefano Scaduto, ieri ha ribadito che «un ulteriore aumento della pressione fiscale sarebbe insostenibile per i cittadini di Sciacca come dimostrano gli esiti del mancato incasso di una parte della Tarsu, aumentata dalla giunta Di Paola in modo sconsiderato». Per Scaduto «il mancato incasso da parte del Comune di Sciacca di una parte del gettito previsto dalla riscossione della Tarsu è chiaramente dovuto all'insostenibilità per i nostri concittadini della Tassa sui rifiuti, insostenibilità determinata dall'aumento del 55 per cento deciso dalla giunta Di Paola. Ora, l'amministrazione Di Paola è tenuta a tener conto che se una consistente parte dei cittadini ha enormi a difficoltà a pagare la Tarsu, allora ogni ulteriore aumento della pressione fiscale sugli stessi sarebbe in questo momento ancor più insostenibile per non dire soffocante». Per i Popolari per Sciacca «il modo con cui la giunta ha gravato i cittadini è stato già assolutamente smisurato, come dimostrato proprio dall’aumento del 55 per cento della Tarsu, ben superiore a quell'aumento del 35 per cento deciso dalla precedente giunta Bono contro il quale il sindaco Di Paola aveva raccolto firme in piazza, salvo poi dimenticarsene». Stasera, intanto, si riunirà il consiglio comunale prima per una seduta dedicata al question time e poi per l'esame del conto consuntivo 2013 per il quale la Regione ha già nominato il commissario.
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