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Lsu di Favara in agitazione, fermi i lavori al cimitero

FAVARA. Se i 149 precari appartenenti all'ex legge regionale n. 16 hanno dichiarato lo stato di agitazione non avendo ancora ricevuto dal Comune, dove svolgono servizio part time, gli stipendi di febbraio, maggio, giugno, luglio e agosto (ma solo acconti nella misura del 20%), un altro fronte di precari, quello cosiddetto "storico", alza la testa non ritenendosi tutelato dall'amministrazione comunale che non avrebbe rispettato alcuni impegni come il pagamento dell'integrazione oraria per attività rese addirittura l'anno scorso. E la situazione ha immediati riverberi sui lavori al cimitero di Piana Traversa dove la costruzione di una sezione per 100 loculi sembra segnare il passo. «Ma non è per colpa nostra - tengono a precisare tali maestranze - e per due ordini di motivi: innanzitutto non siamo stati autorizzati a lavorare sei ore al giorno, come nel passato, fermandoci alle quattro per contratto, poi ci sono problemi con le forniture di materiali edilizi. Dal nulla non possiamo realizzare i tanto attesi loculi che tante proteste e polemiche stanno sollevando».
Gli ex lsu "storici" hanno chiesto udienza al sindaco Rosario Manganella incontrandolo a Palazzo di Città assieme all'assessore alle finanze Carmelina Vita. Sul tavolo della discussione le loro problematiche che vanno dal pagamento regolare degli stipendi all'integrazione oraria, dai lavori al cimitero alle ore di straordinario maturato e non pagato. E mentre i 149 precari dell'ex legge n. 16 stanno facendo giungere al Comune una serie di decreti ingiuntivi per il riconoscimento delle loro legittime spettanze, gli "storici" si affidano alla buona volontà dell'amministrazione comunale fermo restando che non vogliono essere etichettati come scansafatiche. Intanto, urge attivare le procedure inerenti alla stabilizzazione, anche di una singola unità, perché altrimenti non si potranno prorogare i contratti che scadranno tra il 31 dicembre di quest'anno e il 31 dicembre del 2016. Insomma, il variegato mondo del precariato alle dipendenze degli enti locali siciliani vive una condizione di estrema incertezza e preoccupazione.

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