AGRIGENTO. I tifosi dell'Akragas lo ricordano perché, nel settembre del 2008, dopo avere annunciato che avrebbe riportato in alto lo storico club calcistico agrigentino, si dileguò alla vigilia della prima partita di campionato mollando allenatore, giocatori e l'intero gruppo sparendo dalla circolazione per mesi. Calogero Massimo Vella, quarantenne, la cui attività lavorativa non è del tutto chiara, ha fatto parlare di sé in Costa Smeralda. È stato indicato come presunto autore di una truffa ai danni della storica discoteca Pepero che all'inizio della stagione gli ha ceduto la gestione di uno dei rifugi preferiti dai vip. "Il protagonista principale - scrive il giornale locale La Nuova Sardegna - è un siciliano che ha fatto perdere le sue tracce già da diversi giorni: all'anagrafe risulta come Calogero Massimo Vella, ma tutti lo chiamano Max. Inserendo il suo nome su Google è facile le sue avventure in giro per l'Italia e anche all'estero. Eppure, a Porto Cervo nessuno aveva avuto sospetti su di lui". Vella avrebbe fatto sparire gli incassi facendo chiudere il locale e lasciando senza stipendi barman, camerieri e ragazze immagine. Nel frattempo i militari della Guardia di finanza avrebbero aperto un'indagine. Gianni Principessa, animatore della serate romane e gestore del Salone Margherita, sta tentando di far ripartire l'attività ma intanto dell'ex presidente dell'Akragas (peraltro in pectore perché il passaggio di consegne non era stato ancora formalizzato) non sembra esserci traccia. Vella, secondo quanto riporta la stampa sarda, sarebbe fuggito con 250 mila euro rischiando di far chiudere un locale che da 40 anni è il ritrovo del jet set internazionale e ospita vip del calibro di Demi Moore, Bryan Adams (che lì ha fatto la sua prima esibizione live in Europa) Fiorello, Silvio Berlusconi, Leonardo di Caprio e tanti altri. Vella si sarebbe dileguato qualche giorno fa con i soldi che sarebbero serviti per saldare i debiti con il gestore del locale e il proprietario degli alloggi, ma anche per pagare gli stipendi a barman, camerieri e animatori. Gianni Principessa si sarebbe trovato in mano due assegni scoperti e si è rivolto subito a un avvocato. "Le garanzie all'inizio mi sembravano sufficienti - racconta lo storico patron del Pepero - e invece mi ha organizzato una clamorosa fregatura. Mi dispiace che dopo tanti anni di successi venga infangato il nome del locale". La "caccia" a Vella da parte dei suoi creditori porta a Livorno "dove - racconta un barman milanese che lo cerca per avere pagato lo stipendio - è andato via da un hotel senza pagare il conto".