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Servizio di vigilanza nelle spiagge di Agrigento,
il Comune ha affidato l’appalto

AGRIGENTO. È stato aggiudicato, in via provvisoria, il servizio di salvataggio e vigilanza nelle spiagge libere del litorale Agrigentino. Se non saranno formulate opposizioni o reclami, sarà la ditta "La Mediterranea M.B.O. società cooperativa" di Palma di Montechiaro ad occuparsene. Il mese di luglio è praticamente finito. Bene che vada - ossia se entro giovedì 31 non vi saranno "reclami ed opposizioni" - il servizio potrà iniziare nei primi giorni di agosto. Servizio che durerà sessanta giorni. Quest'anno, la macchina amministrativa di Agrigento è in ritardo. In ritardo soprattutto rispetto all'effettiva frequentazione degli arenili da parte dei bagnanti. L'estate balneare è esplosa, infatti, da oltre un mese.
Lo scorso anno il bando per l'affidamento del servizio di vigilanza e salvataggio dei bagnanti in difficoltà lungo il litorale agrigentino era stato pubblicato il 13 giugno. Quest'anno, invece, il bando è stato pubblicato lo scorso 8 luglio. "La Mediterranea M. B.O.", unica società cooperativa partecipante alla gara d'appalto, si è aggiudicata il servizio offrendo un ribasso dello 0,10 per cento sull'importo a base d'asta, aggiudicandosi il servizio per un importo contrattuale netto di 76.377,75 euro. Il progetto - da 92.944,30 euro, Iva compresa - denominato, anche per questo 2014, "Spiagge sicure", riguarderà - per 60 giorni - gli arenili che vanno dalla zona del Caos a contrada Zingarello. La spesa è stata già ripartita: 44.633,14 euro a carico dell'assessorato regionale alla Famiglia, Politiche sociali e delle Autonomie locali; 22.311,57 a carico dell'ex Provincia regionale e 25.944,59 a carico del bilancio di palazzo dei Giganti. La coop che si è aggiudicata l'appalto dovrà occuparsi della gestione delle postazioni previste al viale Delle Dune e a Zingarello, laddove non vi siano stabilimenti balneari. Sedici complessivamente i bagnini che entreranno in servizio. A sollecitare, nelle scorse settimane, l'avvio del servizio era stato il vice presidente del consiglio comunale Giuseppe Di Rosa che aveva presentato un'interrogazione con la quale chiedeva l'immediata applicazione della legge regionale 17 del primo settembre del 1998.

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