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Festa di San Calogero ad Agrigento, ecco il programma

Quest'anno per il tutto il mese di giugno i tamburinara si sono esibiti sul sagrato del Santuario: è stata una signora a volere che prima del rosario mattutino si suonasse per il genero guarito da una grave malattia

AGRIGENTO. Rullano i tamburi nei quartieri di Agrigento. Sono i "tamburinara" che annunciano l'arrivo della festa. E' tempo di San Calogero nella città dei templi. I festeggiamenti tributati al Santo nero entreranno nel vivo domenica prossima con la tradizionale processione. A mezzogiorno sul sagrato del Santuario si presenterà il simulacro portato a spalla dai devoti portatori. Durante gli otto giorni (dalla prima alla seconda domenica di luglio) di festa, si intersecano misticismo, antiche tradizioni, leggende e profonda fede cristiana che si uniscono e sprigionano un'energia che coinvolge tutta la città. I festeggiamenti che sono tributati a San Calogero, infatti, non hanno eguali probabilmente nemmeno a quelli per il Santo Patrono (San Gerlando). Una festa unica nel suo genere, che mette insieme folklore e religione, con manifestazioni plateali, spesso fuori dagli schemi. Tanto da attirare le troupe televisive delle più importanti trasmissioni tematiche. Quest'anno a riprendere la manifestazione ci saranno le telecamere Rai. In passato la processione con tutte le sue sfaccettature è stata ripresa e poi trasmessa anche da Sky. Particolare attenzione, soprattutto da parte dei bambini viene data al gruppo dei "tamburinara di San Calogero". Quest'anno per il tutto il mese di giugno, compresa questa mattina, hanno suonato sul sagrato del Santuario per una grazia ricevuta. E' stata una signora a volere che prima del rosario mattutino si suonasse per il genero colpito da una gravissima malattia e poi "miracolosamente" guarito. Venerdì prossimo i tamburinara saranno al mercato di Piazza Ugo La Malfa e nelle zone limitrofe. Tornando alla processione di domenica, il simulacro, sulle note della Zingarella, dopo aver attraversato piazza Vittorio Emanuele, continuerà il suo tradizionale percorso per le vie del centro storico. Piazza Aldo Moro, Porta di Ponte, via Atenea, Salita Porcello, San Girolamo, Bibbirria, via Duomo, Piazza Don Minzoni, fino a raggiungere il cuore antico della città vecchia. Discesa poi verso la via Garibaldi e conclusione davanti il Santuario dell'Addolorata. In serata, poco dopo le 20, la processione riprenderà il percorso all'inverso, questa volta con la statua condotta su un carro trionfale. Al seguito come sempre la banda. Intorno alle 23 è previsto il passaggio dal viale della Vittoria. Pausa per il tradizionale gioco pirotecnico che probabilmente sarà ridimensionato rispetto al passato. La festa infatti questa volta, in perfetta sintonia con quanto ha già chiesto tempo addietro l'Arcivescovo monsignor Francesco Montenegro, sarà più religiosa e meno spettacolarizzata. Più momenti di carità, di evangelizzazione, di preghiera, che di piazza. A testimoniare la profonda fede nei confronti del Santo legata alle antiche tradizioni, basta vedere le manifestazioni che pone in essere, chi abbia ricevuto una grazia. Tantissimi i pellegrinaggi da ogni quartiere e particolarmente affollate le sante messe, che già da domenica saranno ogni ora. (Non ci sarà l'Arcivescovo, impegnato a Lampedusa per la celebrazione in ricordo della visita del Santo Padre) La mattina sempre di domenica è prevista la tradizionale "sagra del grano", mentre tutta la settimana, nella zona del campo sportivo e del viale della vittoria stazioneranno le bancarelle dei venditori ambulanti. Particolarmente venduti dalle gelaterie e i bar il gelato di cassata a pezzo duro. Un dolce tipico di questa festa.

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