Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Ospedale di Canicattì: «Oncologia», firme contro la chiusura

CANICATTI'. Hanno lanciato un accorato appello affinchè l'unico presidio di speranza rimasto non venga lasciato al proprio destino.
Sono i familiari delle decine e decine di pazienti oncologici in cura presso l'ambulatorio dell'ospedale Barone Lombardo che si sono costituiti in comitato spontaneo ed hanno fatto sentire la propria voce di protesta contro la situazione di gravissima emergenza che si registra all'interno della struttura. Quasi un centinaio di persone hanno firmato una petizione e sottoscritto una lettera, inviata al Prefetto di Agrigento, al Commissario Straordinario dell'Asp, al Direttore del Presidio Ospedaliero canicattinese ed al sindaco della città, nella quale viene espressa preoccupazione per l'incerto futuro che viene garantito ai propri familiari ed al tempo stesso profonda indignazione per l'assoluto disinteresse che fino ad ora è stato mostrato nei confronti di questa emergenza. A far esplodere la protesta è stato il mancato rinnovo degli incarichi ai due medici in forza al servizio di Oncologia del Barone Lombardo ed al personale infermieristico ed ausiliario della struttura.
L'unico medico attualmente in servizio è il responsabile della stessa unità, il dottore Antonino Savarino, che si trova, da solo, a fronteggiare la complessità delle attività quotidiane oltre a prestare consulenze ed altre attività di supporto.
Il servizio di Oncologia del Barone Lombardo ha in carico un numero, purtroppo, elevatissimo di pazienti che si sottopongono giornalmente a cicli chemioterapici e la carenza di personale sta letteralmente mandando in tilt il servizio che è sempre più a rischio chiusura. A farsi portavoce delle proteste dei pazienti oncologici e dei loro familiari è stato il rappresentante del comitato civico «Pro Ospedale Barone Lombardo», Salvatore Castellano. «Quello che accade in Oncologia è una vera e propria vergogna - ha dichiarato Castellano -. In una realtà già tragica per la storia clinica che ogni persona affronta quotidianamente diventa ancora più grave l'incapacità da parte della politica di trovare soluzioni a questa emergenza. Mentre il nuovo piano regionale della rete ospedaliera prevede per l'ospedale di Canicattì addirittura la trasformazione del servizio di Oncologia in vero e proprio reparto oggi la realtà all'interno del nosocomio è completamente di segno opposto con il rischio sempre più concreto che non si potrà continuare a dare continuità all'assistenza sanitaria offerta ai pazienti oncologici. Le centinaia di firme raccolte in poche ore stanno a significare quanto sia sentito il problema e quanto sia necessario che chi di dovere si affretti a trovare le adeguate contromisure per superare quella che si è trasformata in una grave emergenza a tutto discapito della salute di centinaia di malati».

Caricamento commenti

Commenta la notizia