AGRIGENTO. Padre e figlia sono finiti nei guai, ad Agrigento, per avere importunato (secondo l’accusa) il nuovo compagno della moglie dell’uomo.
I due, 43 anni lui e 20 la figlia, sono stati denunciati a piede libero per tentata estorsione. Secondo gli agenti della sezione Volanti della città dei templi, coordinati dal commissario capo Alfredo Cesarano, pur di fare un dispetto al nuovo compagno dell’agrigentina, gli avrebbero rubato le chiavi di casa e l’automobile, chiedendogli 2.500 euro per restituirglieli. L’uomo, un agrigentino che per lavoro risiede nel nord Italia, ha raccontato tutto alla polizia e gli agenti hanno denunciato padre e figlia. Le prove del tentativo di estorsione, secondo quanto reso noto dagli investigatori, si troverebbero nel telefonini di padre e figlia. Esaminando i tabulati, infatti, gli agenti delle Volanti avrebbero scoperto gli sms con i quali i due chiedevano i soldi all’uomo per restituirgli l’auto che secondo l’accusa gli avevano rubato.
La vicenda è perlomeno singolare. Una storia che rappresenterebbe una sorta di ”vendetta” di padre e figlia non solo nei confronti della loro congiunta, ma anche dell’agrigentino che da alcune settimane è il nuovo compagno della donna.
Tutto sarebbe iniziato, secondo quanto riferito dai poliziotti della sezione Volanti della questura che hanno condotto le indagini sull’accaduto, all’incirca un mese fa, quando l’agrigentina ha deciso di lasciare il marito per andare a vivere con un altro uomo. Il marito della casalinga non avrebbe accettato la fine della storia d’amore con la moglie. L’accaduto non sarebbe andato giù nemmeno alla figlia dell’uomo. I due, secondo la polizia, avrebbero perciò architettato ”un piano” per creare dei problemi alla nuova coppia, per rendere loro la vita impossibile. Secondo l’accusa i due sono riusciti, innanzitutto, ad appropriarsi delle chiavi di casa del nuovo compagno della loro congiunta. Poi, forse qualche giorno dopo, avrebbero rubato anche l’auto dell’agrigentino. Ma non è finita qui. Secondo gli agenti delle Volanti padre e figlia, a quel punto, tramite degli sms si sono messi in contatto con l’uomo, al quale avrebbero chiesto 2.500 euro per restituirgli le chiavi di casa e l’autovettura, di cui si erano impossessati. L’uomo, secondo gli investigatori, all’inizio ha provato a convincere i due a smetterla, a restituirgli ciò che si erano presi, ma senza successo. Perciò ha deciso di presentarsi in questura e di raccontare che cosa gli stava accadendo. L’agrigentino deve avere mostrato alla polizia, inoltre, gli sms ricevuti dai telefonini di padre e figlia. Gli agenti hanno eseguito le verifiche sui tabulati, e quando hanno trovato i messaggini incriminati hanno convocato padre e figlia in questura. Ai due hanno comunicato che li avrebbero iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di tentata estorsione.