CANICATTI'. Si trascina dal 2008 ed è destinata a proseguire ancora per molto tempo la vicenda che vede coinvolti in un contenzioso ormai insanabile una famiglia di Canicattì e la Girgenti Acque, la società che si occupa del servizio idrico nei comuni della provincia di Agrigento.
Ancora una volta, come già in passato accaduto in altre situazioni che hanno visto protagonisti altri canicattinesi, al centro del contendere vi è una bolletta idrica dal fatturato «dubbio» ed oltremodo caro giunta ad un utente il quale dopo anni di peripezie varie si trova a doversi difendere contro un atto di diffida e costituzione in mora fatto recapitare dal legale che assiste la Girgenti Acque. La vicenda prende le mosse nel Gennaio del 2009 quando la famiglia canicattinese si è vista recapitare una bolletta di oltre duemila e trecentomila euro come saldo per un consumo, calcolato in maniera forfettaria dalla Girgenti Acque, di oltre 9 mila metri cubi di acqua. Cifra e quantativo idrico del tutto sproporzionati che hanno fatto scattare immediatamente le rimostranze dell'utente che riuscì dopo varie peripezie a trovare l'origine dell'errore. La Girgenti Acque infatti nel calcolare il consumo dell'utente aveva considerato la media dei consumi dei due anni precedenti conteggiati dal comune di Canicattì, in quanto all'epoca la gestione del servizio era ancora in mano agli enti pubblici. Si è scoperto però che il calcolo fatto dal Comune era stato "macchiato" da alcuni disservizi riscontrati nel contatore dell'utente che avevano fatto schizzare i consumi. Dopo aver individuato la causa di quella bolletta pazza l'utente, nel 2010 si vede recapitare dalla Girgenti Acque una nuova fattura nella quale non era previsto alcun pagamento ed era stimato un consumo di soli 100 metri cubi di acqua, sulla base dell'errore di calcolo della precedente bolletta che era stato accertato dai controlli incrociato fatti dal comune. Senonchè nella stessa fattura l'utente veniva invitato però a pagare la somma di 2300 euro della fattura del 2009, quella cioè errata.
Il canicattinese, che si è rifiutato di versare quanto richiesto dalla Girgenti Acque, si è visto dopo qualche mese interrompere la fornitura idrica. Nonostante i numerosi reclami e segnalazioni dell'errore di calcolo, che ha originato a monte il contenzioso, la Girgenti Acque, che ritiene di dover ottenere il pagamento per poi eventualmente provvedere ad uno sgravio della somma non prevista, nelle settimane scorse ha fatto recapitare al canicattinese una nota nella quale si invita lo stesso a saldare la cifra in questione, pena lo spostamento del contendere nelle opportune sedi giudiziarie.