AGRIGENTO. «Se anche a maggio si dovesse continuare a sottrarre personale medico al reparto di Cardiologia del san Giovanni di Dio, chi firmerà queste disposizioni di servizio, si assumerà deliberatamente oltre alla responsabilità di determinare un possibile blocco delle attività assistenziali ambulatoriali, controlli di pacemaker, prove da sforzo, scintigrafie cardiache, anche quella di determinare un aumento esponenziale del rischio clinico che incomberà sugli ignari pazienti che a detta unità operativa si rivolgono per essere curati e non certo per restare vittime di episodi di grave malasanità». Non ha dubbi Amedeo Fuliano, vice segretario regionale del sindacato Fials, sceso in campo a sostegno della protesta del personale dell’unità operativa di cardiologia dell’ospedale di Agrigento, interessato da ulteriori tagli. «La buona qualità nonché la quantità delle prestazioni sanitarie erogate dall’unita operativa complessa di Cardiologia del presidio ospedaliero di Agrigento, cui è annessa l’Unità Coronarica - prosegue Fuliano - ad aprile è stata messa a forte repentaglio a causa di reiterati ordini di servizio temporanei che hanno di fatto sottratto, alla suddetta unità operativa complessa, dirigenti medici cardiologi per utilizzarli presso l’unità operativa di Cardiologia dell’ospedale di Licata che ha una carenza di 3 dirigenti medici cardiologi.
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