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Licata, rilievi alla miniera di Passerello: nessuna traccia di radioattività

LICATA. Ore 10.30 del mattino, contrada Passerello, a metà strada tra Licata e Campobello di Licata: arrivano i vigili del fuoco del Nucleo Batterico di Palermo. A scortarli fino al sito, difficile da raggiungere per chiunque non vi abbia mai messo piede prima, sono i poliziotti del commissariato di Licata, guidati dal dirigente Giovanni Minardi. A Passerello c’è una miniera di zolfo che fino agli anni ’60 ha fatto la fortuna di Licata. Poi è stata chiusa, perché lo zolfo veniva prelevato altrove, ed è iniziato il declino economico della città. Passerello è chiusa da oltre 50 anni, anche se le case che ospitavano i minatori con le loro famiglie e persino il pronto soccorso sono ancora lì, ma la polizia intende fare delle verifiche. Vuole scoprire se c’è una qualche verità nelle voci, che qui di tanto in tanto si inseguono, secondo le quali qualcuno (ovviamente in maniera illegale) potrebbe avere depositato nel fondo della miniera di Passerello scorie radioattive o rifiuti pericolosi. Il primo sopralluogo la polizia lo ha eseguito venerdì, quando gli agenti della Scientifica hanno trascorso l’intera giornata a Passerello. A sera è stato deciso di chiedere l’intervento del laboratorio mobile del Nucleo Batterico dei vigili del fuoco di Palermo. Ed i pompieri si sono precipitati sul posto. Alle 10.30 di ieri erano già a Passerello, insieme alla polizia, e si sono messi al lavoro. Su uno degli accessi della miniera è stata realizzata, ormai molti anni fa, una piattaforma in cemento armato che impedisce l’accesso ai tunnel sotterranei. Nella piattaforma, spessa almeno 30 centimetri, con il flex i pompieri hanno praticato un buco al centro, per consentire l’accesso. Poi, utilizzando degli strumenti, hanno misurato la radioattività. Per fortuna pare che le apparecchiature in dotazione ai pompieri palermitani non abbiano rilevato tracce significative di radioattività. Questo pericolo, almeno per quanto riguarda la superficie, pare sia escluso. Ma gli inquirenti, ovviamente, vogliono andare a fondo. Perciò dal distaccamento di Licata è arrivato un altro mezzo dei vigili del fuoco, dotato di scale, ed utilizzandole alcuni pompieri si sono calati all’interno della miniera. Gli investigatori, sui risultati dei rilievi eseguiti dai vigili del fuoco, hanno mantenuto uno strettissimo riserbo, ma in ogni caso pare che il monitoraggio sia soltanto all’inizio. Quella esplorata è soltanto la parte superficiale di uno degli accessi della miniera di zolfo, ma l’intenzione è di scendere per parecchi metri sotto terra, in modo da esaminare a fondo il sito. Si tratta, comunque, di un intervento che richiede tempi lunghi e, con molta probabilità, la presenza di mezzi particolari, che consentano un’esplorazione approfondita dei tunnel. La questione Passerello era stata affrontata, in quel caso con un ampio dibattito politico che interessò anche il consiglio comunale, oltre venti anni fa. In quell’occasione si iniziò a parlare del rischio di scorie nel sito, ma i rilievi eseguiti diedero esito negativo. Ora la questione torna all’ordine del giorno e pare che gli inquirenti non molleranno la presa fino a quando non si conosceranno gli esiti completi dell’esplorazione.

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