RIBERA. C’è grande attesa nel Palazzo di città per l’arrivo della convenzione richiesta dall’Amministrazione comunale per cercare di risolvere il problema emerso una trentina di giorni fa quando dalla Sovrintendenza ai beni archeologici della provincia di Agrigento è stata trasmessa una nota indirizzata al personale che opera da qualche anno a questa parte nella Necropoli dell’Anquilla in località Magone con la quale si comunicava in pratica la chiusura del sito e l’invio del personale addetto presso il sito archeologico di Eraclea Minoa. La richiesta ha fatto seguito all’incontro che la sovrintendente ai beni archeologici dottoressa Caterina Greco ha avuto con il sindaco Carmelo Pace e con l’assessore ai lavori pubblici Tommaso Pedalino, preoccupati per i riflessi negativi che la chiusura potrebbe avere anche per la città, visto che il sito è di interesse arheologico notevole e richiama nella ”città delle arance” visitatori (soprattutto scolaresche) che provengono da diversi centri dell’Isola. Quello di Magone, infatti, è uno dei siti più importanti dell’Isola per saperne di più sui primi popoli che hanno abitato la Sicilia, sito che, grazie all’intervento di alcuni ricercatori locali, soprattutto Mimmo Macaluso e Raimondo Lentini, è stato recuperato e tolto di mano ai tombaroli che, indisturbati per anni, quando il sito era poco conosciuto ai più, hanno portato via reperti importanti e in qualche caso danneggiando notevolmente alcune delle tombe, che negli ultimi anni la Sovrintendenza ha cercato di recuperare con difficoltà a dire il vero data la natura (marnosa) del terreno che le contiene. In tutto sono una quarantina le tombe che sono state recuperare. Qualcuna di queste riporta per le caratteristiche insite alla civiltà micenea. La necropoli della media e tarda età del bronzo (XIII secolo a.C.) è stata rinvenuta nel 1982 a sud dell'abitato di Ribera. E’ costituita da tombe di due tipi: a grotticella artificiale e a camera. Alcune sono precedute da un "dromos", un corridoio lungo da 1,5 m a 5 m da dove si accede alla vera e propria tomba. Quest'ultima consiste in una o due camere con volta a cupola (Thòlos), con un gradino sul quale veniva adagiato il defunto con accanto gli oggetti votivi (vasi, anelli, armi, utensili). Sono conosderate le uniche tombe per dimensione e tipologia nella Sicilia occidentale. Per questo si sta cercando di fare il possibile perchè possano essere visitate per periodi più lunghi e non solo ”a richiesta”. Alla base delle difficoltà incontrtate dalla Sovrintendenza ci sono problemi di organico, ma soprattitto quelli relativi alla sicurezza del sito e dell’unico locale, adibito ad ufficio. ”Stiamo aspettando - dice il sindaco Carmelo Pace - che la Sovrintendenza ci invii la bozza di una convenzione che il nostro Comune intende portare avanti utilizzando del proprio personale e collaborando anche con dei servizi”. Nei prossimi giorni si spera che possa arrivare una schiarita e fare in modo che un sito archeologico di un certo interesse, qual’è quello di Magone-Anguilla possa essere regolarmente fruibile a quanti intendono visitarlo. T.C.
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