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Agrigento, la nuova "geografia" del Consiglio

AGRIGENTO. Zambuto “prenota” il suo biglietto per Strasburgo ma intanto ad Agrigento, in Consiglio comunale, non ha una maggioranza. In procinto di candidarsi alle Europee col Pd, il sindaco, da quando è stato eletto, ha perso il sostegno del Patto per il territorio e dell’Udc, che era il suo partito di appartenenza).
Dando uno sguardo alla geografia politica di “Aula Sollano” viene subito messo in evidenza come su 30 consiglieri soltanto 10 sono quelli che fanno parte dell’attuale compagine che sostiene l’amministrazione Zambuto. Di questi, 2 sono del Pd (Galvano e Vullo), 3 del gruppo Opca (Mallia Cirino e Gibilaro), 3 del Fli (Vita, Settembrino e Lo Bue) ed infine i 2 del gruppo Girpa (Messina e Vaccarello). Tutto il resto è all’opposizione. Ci sono i 4 del Mpa: Mandracchia, Picone, Vassallo ed il presidente Trupia; poi Nino Amato Udc; Lillo Pisano, Giuseppe Di Rosa, Cicero, Alongi (tutti indipendenti).

Siede tra i banchi di chi è contrario a Zambuto anche il gruppo politicamente più corposo, presente in consiglio comunale che ufficiosamente è Forza Italia, ma che in realtà è il «partitino» del deputato nazionale Riccardo Gallo, che è in attesa di una collocazione nazionale e che in queste ultime ore guarda al Nuovo Centro Destra. Prosegue intanto l’iniziativa del vice presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Di Rosa che sta raccogliendo le firme per “far sfiduciare” il sindaco Zambuto dagli agrigentini.
L'ARTICOLO COMPLETO NELL'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA.

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