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Racalmuto, caso precari: verso una soluzione

RACALMUTO. L'incontro in Regione è stato fatto. A "verbale" c'è - avanzata dal deputato all'Ars del Pd, Giovanni Panepinto - una richiesta specifica: «La Regione si assuma la responsabilità ed applichi la legge che stabilisce che i lavoratori precari non possono essere licenziati". L'impegno dell'ente è stato già, informalmente, acquisito. Nelle prossime ore dovrebbe arrivare al Comune di Racalmuto una nota ufficiale, indirizzata alla commissione prefettizia, del dirigente generale dell'assessorato regionale al Lavoro Anna Rosa Corsello. «Stabilito che non si può procedere al licenziamento dei lavoratori - ha spiegato Giovanni Panepinto - resta adesso, e la riserva verrà sciolta entro lunedì (oggi ndr.), se si dovrà procedere contraendo il numero di ore lavorative o se invece, come ho esplicitamente chiesto, la Regione conceda un contributo straordinario di 15 mila euro che consenta di prorogare, alla luce di una norma nazionale, i contratti fino al 31 dicembre. Per il 2014, del resto, - prosegue Panepinto - non esiste l'obbligo di rispettare i parametri». «Tardi lunedì (oggi ndr.) - prosegue Panepinto - avremo il punto della situazione. La verità è che la Regione Sicilia non era mai stata coinvolta formalmente. Adesso, ho chiesto alla Regione di intervenire perché, del resto, sono i suoi lavoratori visto che al 90 per cento li ha sempre pagati proprio la Regione. Sono fiducioso - conclude il deputato - perché se fosse andata male per questi 11 lavoratori precari del Comune di Racalmuto, a ruota si sarebbero dovuti sacrificare anche tutti gli altri che hanno contratti di diritto privato in scadenza ad agosto». Il contratto degli 11 precari, in forza al Comune di Racalmuto, scade lunedì 31. Ad annunciare la soluzione (la proposta verrà protocollata oggi ndr.) anche il segretario dell'Ugl Gerlando Parisi: «basterebbe inserire - scrive - nella delibera di proroga del rapporto di lavoro il seguente passaggio: "La situazione dell'ente ci ha costretto a porre in essere le dovute misure correttive tra le quali quella di utilizzare i lavoratori a tempo determinato in regime di lavoro a tempo parziale per un numero di ore corrispondenti al contributo che verrà erogato dalla Regione secondo le modalità dell'articolo 30, comma 7 de legge regionale n. 5 del 28 gennaio 2014 , senza oneri aggiuntivi a proprio carico". Dicitura - dice Parisi - già adottata nella delibera di un altro ente locale. In definitiva, il contributo che erogherà la Regione dovrà servire per coprire l'impegno orario delle attività senza la quota a carico del Comune il quale dovrà rimodulare le ore di attività in funzione dei trasferimenti che dovrebbero garantire almeno 21 ore di lavoro».

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