SCIACCA. Non si placa la polemica scatenata, in questi giorni, dai venditori ambulanti impegnati da anni in occasione del carnevale. Considerano elevato il costo complessivo per i gazebo messi a disposizione dalla società che organizza la festa.
All'orizzonte, però, pare stiano facendo capolino possibili soluzioni per cercare di arginare il problema. Gli ambulanti otterrebbero lo spazio per la vendita, ma non i servizi e questo farebbe ridurre i costi.
Ieri mattina si sono presentati a Sciacca con striscioni che hanno collocato in piazza Scandaliato. Alla riunione, che si è svolta a palazzo di città, sono intervenuti anche agenti del commissariato di polizia.
Gli ambulanti chiedono di potere lavorare nel rispetto della legge regionale del '95, articolo18, che tutela il posto assegnato loro durante le passate edizioni della festa, senza la possibilità che il Comune possa cederlo ad altri. La norma, però, come sottolineato dall'assessore allo Spettacolo, Salvatore Monte, non è applicabile all'edizione 2014 della kermesse, passata, appunto, in mano al privato.
«Non siamo in guerra con il Comune — evidenziano alcuni rappresentanti di categoria — è il Comune ad essere in guerra con noi. Vogliamo solo lavorare — affermano — è un nostro diritto, ma per farlo dobbiamo chiedere un mutuo».
L'ente, stando a quanto precisano gli ambulanti, non avrebbe tenuto conto delle graduatorie che, per anzianità, consentirebbero loro di occupare sempre un determinato posto.
La protesta, infatti, nasce dal fatto che le stesse graduatorie sono state azzerate dal Comune per cui i venditori, adesso, devono confrontarsi con un privato.
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