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«L’acqua è giallastra», da ieri vietato l’utilizzo per i fini potabili a Licata

LICATA. In città torna l’incubo dell’acqua inquinata. Ieri il vice sindaco Angelo Cambiano, sulla scorta della relazione ricevuta da Rossana Mangione, responsabile cittadino di Igiene Pubblica, ha firmato un’ordinanza con la quale vieta, temporaneamente, l’utilizzo dell’acqua erogata per uso potabile, in pratica quella che fuoriesce dai rubinetti.
“Il divieto sarà in vigore – scrive il Comune in una nota diffusa ieri - sino a quando l’ufficio di Igiene Pubblica non comunicherà il rientro nei parametri di riferimento previsti dalla normativa vigente per l’uso dell’acqua potabile. Il tutto scaturisce dall’esito delle analisi effettuate dai tecnici del Dipartimento di Prevenzione nel Comune di Licata, su campioni di acqua prelevati il 13 febbraio scorso, sui quali sono stati riscontrati colore giallognolo non accettabile e durezza totale inferiore al valore minimo previsto dal decreto legislativo 31 del 2001”.
Si ripresenta una situazione, dunque, che si era già verificata a più riprese all’inizio del 2013. Anche in quelle occasioni era stato vietato di usare l’acqua per fini potabili.
“Con il provvedimento il vice sindaco ha, altresì, ordinato a Siciliacque Spa, ente che fornisce i serbatoi idrici di Licata, di eliminare le cause che hanno determinato l’alterazione dell’acqua erogata e destinata a consumo umano, ed a Girgenti Spa – aggiunge Palazzo dell’Aquila - di attivarsi per l’immediata soluzione del problema per quanto di sua competenza”.
Il Comune, intanto, è al lavoro per trovare delle soluzioni alternative.
“Avuta notizia della situazione – conclude Palazzo dell’Aquila - il vice sindaco si è attivato, convocando una conferenza di servizi al fine di individuare ogni utile iniziativa atta a risolvere il problema ed evitare il ripetersi di analoghe incresciose vicende”.

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