Agrigento

Martedì 26 Novembre 2024

«Signora ci apra, siamo operai dell’Enel» Centro storico di Agrigento, pensionati a rischio truffa

AGRIGENTO. Sono tornati nuovamente in azione alcuni giovani sedicenti impiegati dell’Enel che ieri hanno ripreso a girare per le case del centro storico per modificare i profili tariffari dei clienti, offrire rimborsi o altro.
È accaduto ieri mattina in via Garibaldi, vicolo Finazzi, discesa San Francesco di Paola e nei vicoletti della zona, dove un paio di ragazzi, hanno bussato a tutte le abitazioni, mostrando una sorta di tesserino, di quelli che chiunque può stampare da un computer, chiedendo alla gente di aprire porte e portoni per farli salire.
Alla risposta, per fortuna quasi sempre negativa dei residenti, i giovani hanno tentato di insistere. Per chi ha segnalato l’anomalia, il caso finisce li, ma non è escluso che qualche anziano o ingenuo pensionato, possa aver fatto entrare in casa i sedicenti impiegati.
Non è comunque la prima volta che alcuni truffatori o potenziali ladri, hanno cercato di entrare nelle case degli agrigentini fingendosi di volta in volta, impiegati della Telecom, di Girgenti Acque, di Enel o di associazioni di volontariato o beneficienza.
Si tratta, nel 99 per cento dei casi, di truffatori o comunque dei malviventi che approfittano dell’ingenuità di anziani pensionati che, come è già successo, vengono raggirati con facilità e talvolta privati di oggetti personali e dei pochi soldi che hanno in casa. In casi analoghi, le forze dell’ordine, finanzieri, polizia e carabinieri, hanno sempre ricordato che quando si hanno dubbi, si possono fare segnalazioni al 117, al 113 o al 112 per chiedere eventuale aiuto o supporto. A chiarire ulteriormente le cose ci pensa Enel che conosce il fenomeno.
«Nessuno - spiegano dalla direzione regionale Enel - è autorizzato a chiedere denaro o a promettere rimborsi da parte di Enel. Può semmai capitare che su alcuni territori, possano esserci operatori che girano per conto di altre agenzie che offrono servizi per conto della società ma in questo caso, se si ha anche un solo dubbio, si può chiamare il numero verde 800.900.860 e chiedere se quel giorno in tale posto sono in servizio i loro operatori, altrimenti si tratta di un tentativo di truffa come tantissimi se ne sono registrati fino ad ora».
Intanto l’invito è alla prudenza.
Le statistiche e i dati in possesso delle forze dell’ordine parlano chiaro e tra i sistemi più collaudati, c’è quello della falsa beneficenza. Anche in questo caso, ad Agrigento, diversi anziani sono stati truffati nei mesi scorsi messi nel sacco da un banda di donne che giravano casa per casa millantando associazioni di beneficienza mai esistite o raccolte fondi per bambini affetti da improbabili patologie e che necessitavano di costosi interventi da qualche parte del mondo. Tutto rigorosamente falso. E la truffa è servita.

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